Se dovessi individuare il momento in cui l’interesse per la cucina si è manifestato, lo collocherei senz’altro negli ultimi anni di Liceo nella mia città, Messina, forse anche per il contesto familiare nel quale sono cresciuto, molto legato alle tradizioni gastronomiche di un territorio, come l’area dello Stretto, da sempre luogo, immaginario e reale, di incontro di culture, profumi, sapori diversi che hanno saputo, nel tempo, fondersi armonicamente.
Ed è così che io, Andrea Famulari, classe 1992, dopo avere conseguito la maturità scientifica nel 2011, ho deciso di coltivare quella che intanto era diventata una vera e propria passione per trasformarla in un percorso di formazione di alta qualificazione professionale. Nel 2012 ho frequentato il corso di cuoco della Chef Academy di Terni, al termine del quale ho svolto uno stage formativo della durata di tre mesi presso il ristorante stellato “Don Alfonso”a Sant’Agata sui Due Golfi.
Un’esperienza che si è rivelata esaltante quanto impegnativa, alla conclusione della quale lo chef Ernesto Iaccarino mi ha offerto di prolungare il periodo lavorativo come demi chef. La possibilità di partecipare alla realizzazione di eventi e banchetti importanti presso quella prestigiosa struttura ha rappresentato un momento molto importante e non soltanto dal punto di vista professionale. Quell’occasione, insperata per un ragazzo giovane e ancora alle prime armi, mi ha dato, infatti, la possibilità di confrontarmi concretamente e di riflettere sulla reale dimensione di ciò che rappresenta il mondo della cucina, dei suoi ritmi, dell’importanza del lavoro individuale e di squadra. Esperienza profondamente diversa, ma non per questo meno significativa, è stata la stagione invernale 2013-2014, durante la quale ho lavorato come capo partita ai secondi presso il rifugio Col Alt in Alta Badia.
Al fianco dello chef Enrico Vespani ho partecipato a manifestazioni come AUDI CHEF’S CUP SÜDTIROL, appuntamento che raduna i principali protagonisti della migliore cucina nazionale e internazionale, che mi ha dato la possibilità di confrontarmi con uno stile di lavoro e un contesto culturale assai diverso rispetto a quello da cui provengo. Ho così potuto sperimentare tecniche di lavorazione nuove e materie prime per me inusuali, quali ad esempio la cacciagione, ampliando il mio bagaglio di conoscenze e, contestualmente, ho capito l’importanza, in questa professione, della disponibilità ad aprirsi verso orizzonti e prospettive nuovi. Nell’ottobre 2014 ho conosciuto lo chef Crescenzo Scotti, del ristorante “Il Cappero” del Therasia resort di Vulcano.
E’ stato un incontro che non esiterei a definire determinante. Ho vissuto, al suo fianco, l’esperienza coinvolgente della manifestazione Taormina gourmet, presso l’Hotel San Pietro, una kermesse che promuove la cultura dell’alta gastronomia, con degustazioni, show cooking e dimostrazioni di grandi chef .
Da quel momento Crescenzo Scotti, che riconosco quale Maestro e guida, mi ha chiamato a lavorare come capopartita ai secondi presso il ristorante Il Cappero per la stagione estiva. E’ stato un periodo molto intenso di lavoro, di impegno e di fatica, ricco di attività, progetti e soddisfazioni, che hanno portato lo chef Crescenzo Scotti, affiancato dalla sua brigata ed il ristorante Il Cappero ad essere premiato, nel 2015, con la stella Michelin.
In quello stesso anno, mi è stato affidato l’incarico di sous chef del ristorante l’Arcipelago, del Therasia resort di Vulcano, dove, sempre sotto l’attenta guida del mio Maestro ho avuto modo di crescere professionalmente acquisendo tecniche sempre più raffinate della cucina gourmet, ed arricchendo le mie competenze nell’organizzazione del lavoro e della gestione amministrativa.
Conclusasi la stagione eoliana ricca di successi, ho seguito il mio Maestro presso il ristorante stellato “Il Flauto di Pan” di Villa Cimbrone a Ravello, nella splendida cornice della costiera amalfitana, come sous chef.
Dopo le molteplici esperienze che mi hanno permesso anche di venire a contatto con un ambiente internazionale, ho deciso di ritornare temporaneamente a Messina, dove lavoro presso il ristorante Mashalai. La lettura di alcuni libri contenenti antiche ricette siciliane, rinvenute presso fondi archivistici locali, mi ha invogliato alla riscoperta di piatti della tradizione della mia terra, e dell’area dello Stretto in particolare, e da intessere rapporti diretti con produttori, pescatori, in una costante ricerca della qualità delle materie prime e nella consapevolezza dell’importanza della politica del cosiddetto “ Km zero” per fare rivivere quegli antichi, indimenticabili sapori.